Fatto di una parola Amore
di Germana Marucelli | a cura di Giuliano Boccali
Fatto di una parola Amore raccoglie poesie e preghiere di Germana Marucelli, grande creatrice di moda e antesignana del Made in Italy.
Disponibile in 500 copie numerate.
ISBN 978-88-98918-19-5
2023 f.to 10,5×21 pp. 128
€18,00
Per la scelta dei testi, del periodo dagli anni Trenta alla morte, il curatore ha seguito lo stesso criterio con cui l’autrice annotava, liberamente, ora su un quaderno ora su un altro, i suoi pensieri: riflessioni sulle piccole e grandi tematiche che la vita di volta in volta le presentava, tutte improntate al dialogo con il Maestro interiore. L’opera restituisce uno spaccato della complessa personalità di Germana ‒ Giuseppe Ungaretti la definì «interprete rara di poesia» ‒ divertita e generosa e allo stesso tempo capace di raccogliersi nel dialogo interiore, alla ricerca di se stessa attraverso meditazione e poesia.
Germana Marucelli
Nata a Settignano, frazione di Firenze, il 13 ottobre 1905, è la prima creatrice di moda italiana a rifiutare con fermezza sin dagli anni Quaranta il predominio dell’haute couture francese e ad adoperarsi attivamente per la nascita di quella italiana.
Nel 1932 apre la sua prima sartoria a Genova; nel 1938 inaugura la sede di Milano che resterà sede operativa d’elezione anche dopo l’apertura dell’atelier romano nel 1957. Negli anni della Guerra, distrutto il suo laboratorio di Milano, Germana si trova sfollata a Stresa: qui inizia a elaborare un linguaggio stilistico personale che la porterà a creare linee innovative e da molti considerate anticipatrici del New Look di Christian Dior. È ormai sempre più conscia delle sue capacità e determinata a disertare le sfilate francesi: per il suo progetto tutto italiano sente di dover trarre ispirazione non dalle passerelle, ma dalle arti figurative, dalla poesia, dalla storia dell’arte e del costume. Intreccia strettissimi rapporti con il mondo dell’arte e della cultura e si guadagna il titolo di “sarta intellettuale”.
Nella sua sartoria di Milano nasce il salotto culturale i “giovedì di Germana Marucelli”, e nel 1947 fonda il Premio san Babila, dedicato alla poesia, la cui prima edizione nel 1948 è assegnata a Giuseppe Ungaretti per il libro Il Dolore. Negli stessi anni avvia il dialogo tra arte e moda attraverso fertili collaborazioni con gli artisti.
Nel 1950 rileva la storica sartoria Ventura di Milano che le consentirà il passaggio da una produzione locale a una internazionale e partecipa alla manifestazione Moda Europa a Monaco di Baviera come unica Casa di moda ambasciatrice dello stile italiano all’estero.
Agli inizi degli anni Settanta crea la sua ultima linea, mai presentata. Abbandonata la scena delle sfilate, legata ormai alle logiche industriali, si dedica alle amiche e clienti più care.
Attenta conoscitrice dell’animo femminile con i suoi capi ha anticipato tendenze e stili. Germana Marucelli, nelle sue collezioni, ha incarnato perfettamente l’animo femminile del tempo «in continuo e costante cambiamento», come nessun altro prima di lei aveva osato: abiti che non “avvolgano” la donna, ma che ne siano l’estensione e l’interpretazione.
Muore a Milano il 23 febbraio 1983.
Per approfondire visita il sito dell’Associazione Germana Marucelli.