Nutrirsi. Stagioni

"Nutrirsi" è apparso nella mia mente nel 2020, forse grazie all'anomalia del periodo. Il nome ci ricorda che il nutrimento non è mera materia, tutt'altro: non si vive di solo pane. Ci tenevamo a proporre un approccio alla natura di totale gratuità: una natura da osservare e avvicinare con attenzione, cura, gratitudine. Da cui non aspettarsi nulla di concreto, ma da re-imparare a leggere, a conoscere. Pensavamo che coniugare tre ambiti forti come natura, espressione artistica e poesia avrebbe attratto e incuriosito i lettori, li avrebbe stimolati.
"Nutrirsi" esiste grazie alla collaborazione con Emanuele Lamedica, anch'egli frequentatore di natura e cultura, designer sensibile e creativo, con il quale c'è accordo di gusti e di intenti. Volta per volta attingiamo alle personali conoscenze artistiche in Cina o in Europa scegliendo immagini inedite di un solo artista visivo per numero, a cui affiancare testi poetici di tempi e culture diversi. I dieci numeri propongono sessantatré autori testuali in quattordici idiomi diversi, e dieci visivi. Scritture come il cinese, il giapponese, il persiano, il russo, il greco hanno una funzione estetica, oltre che semantica. All'interno della lunga forma a fisarmonica convivono stimoli artistici in un dialogo inedito pensato ad hoc e ogni “stagione” è stilisticamente unica: difendiamo il lusso di non dover soccombere all'abitudine.
“Nutrirsi” esiste solo in versione cartacea – potete sbirciarne i contenuti qui - perché è l'unica modalità che permetta di poterlo aprire, leggere, rileggere, meditare, regalare e magari riporlo in collezione. La natura stessa, così ricca e varia, per essere amata deve essere avvicinata fisicamente, frequentata, conosciuta; non basta vederla in documentari o fotografie.

Monica Dematté

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