Nutrirsi. Estate 2023

testi di: Daniela Attanasio, Thomas Stearns Eliot, Juan Ramón Jiménez, Konstantinos Kavafis, Virginia Woolf

inchiostro colorato su carta, opere di Lin Chuan-Chu 林铨居

da Il ritorno all’isola

L’arcipelago si stende lento
sono assonnate dormeuse
nella foschia salina
queste carcasse di
lava, vecchie postulanti
che dalla loro hanno la
gloria del tempo –
la striscia di bava della
sciara scende in un letto
di acqua amaranto
segni di fuoco, oscurità
marina, qui non c’è
schiuma che inzuppa
nella sabbia, solo ferri di
roccia come sottili lame
qui la vita è apprendistato
del presente, un sovraccarico
di gioia che soddisfa la fame.

Daniela Attanasio, in Nuovi poeti italiani 6, Einaudi, Cles, 2012


 

Maestrale

S’è rifatta la calma
nell’aria: tra gli scogli parlotta la maretta.
Sulla costa quietata, nei broli, qualche palma
a pena svetta.
Una carezza disfiora
la linea del mare e la scompiglia
un attimo, soffio lieve che vi s’infrange e ancora
il cammino ripiglia.
Lameggia nella chiaria
la vasta distesa, s’increspa, indi si spiana beata
e specchia nel suo cuore vasto codesta povera mia
vita turbata.
O mio tronco che additi,
in questa ebrietudine tarda,
ogni rinato aspetto coi germogli fioriti
sulle tue mani, guarda:
sotto l’azzurro fitto
del cielo qualche uccello di mare se ne va;
né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto:
“più in là”!

Eugenio Montale, Ossi di seppia, Arnoldo Mondadori, Verona, 1948


 

I Dry Salvages

(probabilmente les trois sauvages – sono un piccolo gruppo di scogli, con un faro, a nord-est di Capo Ann, Massachusetts. […])

[…]
Il fiume è dentro di noi, il mare tutto intorno;
Il mare è anche il bordo della terra, il granito
Entro il quale si addentra, le spiagge dove scaglia
Le sue testimonianze d’una creazione diversa e più antica:
Stelle di mare, granchi a ferro di cavallo, ossi di balena;
Le pozze dove offre alla nostra curiosità
Le alghe più delicate e gli anemoni di mare.
Scaglia ciò che noi perdiamo, la rete lacerata,
La trappola per le aragoste fracassata, il remo spezzato,
Gli arnesi di stranieri morti. Il mare ha molte voci,
Molti dèi e molte voci.
[…]

The Dry Salvages

(presumably les trois sauvages – a small group of rocks, with a beacon, off the N.E. coast of Cape Ann, Massachusetts. […])

[…]
The river is within us, the sea is all about us;
The sea is the land’s edge also, the granite
Into which it reaches, the beaches where it tosses
Its hints of earlier and other creation:
The starfish, the horseshoe crab, the whale’s backbone;
The pools where it offers to our curiosity
The more delicate algae and the sea anemone.
It tosses up our losses, the torn seine,
The shattered lobsterpot, the broken oar
And the gear of foreign dead men. The sea has many voices,
Many gods and many voices.
[…]

Thomas Stearns Eliot, Quattro quartetti (1943), Garzanti, Milano, 1959


 

Senso ed elemento

Il sapore
dei venti con il sole!
Il frescore
delle pietre con il sole!
L’odore
delle onde con il sole!
Il colore
delle fiamme con il sole!
Il rumore
dei sangui con il sole!

Sentido y elemento

¡El sabor
de los aires con el sol!
¡El frescor
de las piedras con el sol!
¡El olor
de las olas con el sol!
¡El color
de las llamas con el sol!
¡El rumor
de las sangres con el sol!

Juan Ramón Jiménez, La stagione totale con le Canzoni della nuova luce (1923-1936), Vallecchi, Firenze, 1963



Mare al mattino

Mare al mattino
Mi fermerò qui. Ad ammirare un po’ anch’io la natura.
Mare al mattino, cielo senza nubi
d’un viola splendido, riva gialla; tutto
grande e bello, fulgido nella luce.

Mi fermerò qui. E che m’illuda pure di vedere
quello che guardo (che ho visto davvero un attimo
quando mi sono fermato), non le mie fantasie,
i miei ricordi, l’immagine del piacere.


Θάλασσα του πρωιού

Εδώ ας σταθώ. Κι ας δω κι εγώ την φύσι λίγο.
Θάλασσας του πρωιού κι ανέφελου ουρανού
λαμπρά μαβιά, και κίτρινη όχθη· όλα
ωραία και μεγάλα φωτισμένα.

Εδώ ας σταθώ. Κι ας γελασθώ πως βλέπω αυτά
(τα είδ’ αλήθεια μια στιγμή σαν πρωτοστάθηκα)·
κι όχι κι εδώ τες φαντασίες μου,τες αναμνήσεις μου,
τα ινδάλματα της ηδονής.

Konstantinos Kavafis Κωνσταντίνος Καβάφης, in Le poesie (1905-1915), ET Poesia, Einaudi, Torino, 2005


 

[…] Il mare, che era in quel punto una distesa d’acqua chiara e sfavillante, apparentemente incapace di tempesta o di collera, poco oltre si restringeva, offuscava di grigio la sua tinta pura, e turbinava entro strette crepe e si scagliava in spruzzi di acque infrante contro massicci scogli di granito.

[…] L’acqua era calmissima, ondeggiava su e giù alla base della scogliera, tanto limpida che si poteva vedere il rosso delle pietre del fondo. Era stato così quando il mondo era nato e da allora era sempre stato così.

Virginia Woolf, La crociera (1915), BUR, Ariccia, 1994

da Il ritorno all’isola

L’arcipelago si stende lento
sono assonnate dormeuse
nella foschia salina
queste carcasse di
lava, vecchie postulanti
che dalla loro hanno la
gloria del tempo –
la striscia di bava della
sciara scende in un letto
di acqua amaranto
segni di fuoco, oscurità
marina, qui non c’è
schiuma che inzuppa
nella sabbia, solo ferri di
roccia come sottili lame
qui la vita è apprendistato
del presente, un sovraccarico
di gioia che soddisfa la fame.

Daniela Attanasio, in Nuovi poeti italiani 6, Einaudi, Cles, 2012


 

Maestrale

S’è rifatta la calma
nell’aria: tra gli scogli parlotta la maretta.
Sulla costa quietata, nei broli, qualche palma
a pena svetta.
Una carezza disfiora
la linea del mare e la scompiglia
un attimo, soffio lieve che vi s’infrange e ancora
il cammino ripiglia.
Lameggia nella chiaria
la vasta distesa, s’increspa, indi si spiana beata
e specchia nel suo cuore vasto codesta povera mia
vita turbata.
O mio tronco che additi,
in questa ebrietudine tarda,
ogni rinato aspetto coi germogli fioriti
sulle tue mani, guarda:
sotto l’azzurro fitto
del cielo qualche uccello di mare se ne va;
né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto:
“più in là”!

Eugenio Montale, Ossi di seppia, Arnoldo Mondadori, Verona, 1948


 

I Dry Salvages

(probabilmente les trois sauvages – sono un piccolo gruppo di scogli, con un faro, a nord-est di Capo Ann, Massachusetts. […])

[…]
Il fiume è dentro di noi, il mare tutto intorno;
Il mare è anche il bordo della terra, il granito
Entro il quale si addentra, le spiagge dove scaglia
Le sue testimonianze d’una creazione diversa e più antica:
Stelle di mare, granchi a ferro di cavallo, ossi di balena;
Le pozze dove offre alla nostra curiosità
Le alghe più delicate e gli anemoni di mare.
Scaglia ciò che noi perdiamo, la rete lacerata,
La trappola per le aragoste fracassata, il remo spezzato,
Gli arnesi di stranieri morti. Il mare ha molte voci,
Molti dèi e molte voci.
[…]

The Dry Salvages

(presumably les trois sauvages – a small group of rocks, with a beacon, off the N.E. coast of Cape Ann, Massachusetts. […])

[…]
The river is within us, the sea is all about us;
The sea is the land’s edge also, the granite
Into which it reaches, the beaches where it tosses
Its hints of earlier and other creation:
The starfish, the horseshoe crab, the whale’s backbone;
The pools where it offers to our curiosity
The more delicate algae and the sea anemone.
It tosses up our losses, the torn seine,
The shattered lobsterpot, the broken oar
And the gear of foreign dead men. The sea has many voices,
Many gods and many voices.
[…]

Thomas Stearns Eliot, Quattro quartetti (1943), Garzanti, Milano, 1959


 

Senso ed elemento

Il sapore
dei venti con il sole!
Il frescore
delle pietre con il sole!
L’odore
delle onde con il sole!
Il colore
delle fiamme con il sole!
Il rumore
dei sangui con il sole!

Sentido y elemento

¡El sabor
de los aires con el sol!
¡El frescor
de las piedras con el sol!
¡El olor
de las olas con el sol!
¡El color
de las llamas con el sol!
¡El rumor
de las sangres con el sol!

Juan Ramón Jiménez, La stagione totale con le Canzoni della nuova luce (1923-1936), Vallecchi, Firenze, 1963



Mare al mattino

Mare al mattino
Mi fermerò qui. Ad ammirare un po’ anch’io la natura.
Mare al mattino, cielo senza nubi
d’un viola splendido, riva gialla; tutto
grande e bello, fulgido nella luce.

Mi fermerò qui. E che m’illuda pure di vedere
quello che guardo (che ho visto davvero un attimo
quando mi sono fermato), non le mie fantasie,
i miei ricordi, l’immagine del piacere.


Θάλασσα του πρωιού

Εδώ ας σταθώ. Κι ας δω κι εγώ την φύσι λίγο.
Θάλασσας του πρωιού κι ανέφελου ουρανού
λαμπρά μαβιά, και κίτρινη όχθη· όλα
ωραία και μεγάλα φωτισμένα.

Εδώ ας σταθώ. Κι ας γελασθώ πως βλέπω αυτά
(τα είδ’ αλήθεια μια στιγμή σαν πρωτοστάθηκα)·
κι όχι κι εδώ τες φαντασίες μου,τες αναμνήσεις μου,
τα ινδάλματα της ηδονής.

Konstantinos Kavafis Κωνσταντίνος Καβάφης, in Le poesie (1905-1915), ET Poesia, Einaudi, Torino, 2005


 

[…] Il mare, che era in quel punto una distesa d’acqua chiara e sfavillante, apparentemente incapace di tempesta o di collera, poco oltre si restringeva, offuscava di grigio la sua tinta pura, e turbinava entro strette crepe e si scagliava in spruzzi di acque infrante contro massicci scogli di granito.

[…] L’acqua era calmissima, ondeggiava su e giù alla base della scogliera, tanto limpida che si poteva vedere il rosso delle pietre del fondo. Era stato così quando il mondo era nato e da allora era sempre stato così.

Virginia Woolf, La crociera (1915), BUR, Ariccia, 1994