Nutrirsi. Estate 2021

testi di: Bashô, Buson, Issa, Hermann Hesse,
Jack Kerouac, Fernando Pessoa, Rabindranath Tagore, Antonio Violetta

acquerelli di Maria Caterina Spada

Il guscio di una cicala:
si è cantata
fino in fondo.

聲に皆鳴きしまうてや蝉の殻

Bashô 芭蕉, Haiku, vol. 3, Summer Autumn, Hokuseido, Tokyo, 1963


 

Le reti di ragno
sono cose roventi
nel bosco estivo.

蜘蛛の巣は暑きものなり夏木立

Buson 蕉村, Haiku, vol. 3, Summer Autumn, Hokuseido, Tokyo, 1963


 

Quando è venuta qui
vicino a me
questa lumaca?

足もとへいつ来りしょ蝸牛

Issa 一茶, Haiku, vol. 3, Summer Autumn, Hokuseido, Tokyo, 1963


 

Troppo caldo per scrivere
haiku — grilli
e zanzare.

Jack Kerouac, Il libro degli haiku, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, Cles, 2003

Ape, perché continui
a fissarmi?
Non sono un fiore!

Jack Kerouac, Il libro degli haiku, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, Cles, 2003


 

Prosa di vacanze

La piccola spiaggia che formava una baia piccolissima, esclusa dal mondo da due promontori in miniatura, era, in quella vacanza di tre giorni, il mio rifugio da me stesso. Si scendeva alla spiaggia attraverso una scalinata tozza che cominciava con degli scalini di legno e a mezzo aveva gradini ritagliati nella roccia, con un corrimano di ferro arrugginito. E ogni volta che scendevo la scalinata, soprattutto dai gradini di pietra […] fino in fondo, uscivo dalla mia stessa esistenza, e mi trovavo.
Affermano gli occultisti, o alcuni di essi,che esistono momenti supremi dell’anima in cui essa ricorda, attraverso l’emozione o attraverso parte della memoria, un momento o un aspetto o un’ombra di un’anteriore incarnazione. E in quei momenti, tornando a un tempo che è più vicino all’origine e all’inizio delle cose del suo presente, essa prova in qualche modo l’infanzia e una liberazione.
Si sarebbe detto che nello scendere quella gradinata, ora fuori uso, e nell’entrare lentamente nella piccola spiaggia sempre deserta, io utilizzavo un procedimento magico per trovarmi più vicino alla possibile monade che sono.

Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine, Feltrinelli, Milano, 1986


 

Siediti al sole. Abdica
e sii re di te stesso.

Fernando Pessoa, Una sola moltitudine, vol. 2, Adelphi, Milano, 1984


 

La farfalla non conta gli anni,
ma gli istanti:
per questo il suo breve tempo
le basta.

Rabindranath Tagore, Poesie, Mondadori, Cles, 1998

La lucciola cerca
tutto sulla terra:
non sa che ci sono
le stelle nel cielo.

Rabindranath Tagore, Poesie, Mondadori, Cles, 1998


 

Nonostante il mio ardente amore per Venezia la laguna veneziana sarebbe per me rimasta una curiosità, estranea, bizzarra, incompresa, se una volta, stanco di fissarla come un idiota, non avessi diviso per otto giorni e otto notti la barca e il pane e il letto con un pescatore di Torcello. Ho remato lungo le isole; ho camminato coi piedi nell’acqua per le brune barre di foce, col retino in mano; ho imparato a conoscere acqua, flora e fauna della laguna; ho respirato e osservato la sua aria particolarissima; e da allora mi è familiare e amica. Quegli otto giorni avrei forse potuto dedicarli a Tiziano e Veronese, ma in quel peschereccio dalla vela triangolare d’un bruno dorato ho imparato a capire Tiziano e Veronese meglio che all’Accademia o nel Palazzo dei Dogi. E non soltanto qualche quadro, ma tutta Venezia non è più per me un enigma bello quanto opprimente: anzi, è una realtà molto più bella, che mi appartiene, verso la quale ho il diritto che deriva dalla comprensione.

Hermann Hesse, Dall’Italia e racconti italiani, Grandi Tascabili Economici Newton, Roma, 1994


 
si colora di luce
e traccia di suono
mia amata conchiglia.

Antonio Violetta, Nell’uguale momento del tempo, Exit Edizioni, 1990
 
certezza del finito

così il mare
nell’imprevisto del movimento.

Antonio Violetta, Nell’uguale momento del tempo, Exit Edizioni, 1990

Il guscio di una cicala:
si è cantata
fino in fondo.

聲に皆鳴きしまうてや蝉の殻

Bashô 芭蕉, Haiku, vol. 3, Summer Autumn, Hokuseido, Tokyo, 1963


 

Le reti di ragno
sono cose roventi
nel bosco estivo.

蜘蛛の巣は暑きものなり夏木立

Buson 蕉村, Haiku, vol. 3, Summer Autumn, Hokuseido, Tokyo, 1963


 

Quando è venuta qui
vicino a me
questa lumaca?

足もとへいつ来りしょ蝸牛

Issa 一茶, Haiku, vol. 3, Summer Autumn, Hokuseido, Tokyo, 1963


 

Troppo caldo per scrivere
haiku — grilli
e zanzare.

Jack Kerouac, Il libro degli haiku, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, Cles, 2003

Ape, perché continui
a fissarmi?
Non sono un fiore!

Jack Kerouac, Il libro degli haiku, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, Cles, 2003


 

Prosa di vacanze

La piccola spiaggia che formava una baia piccolissima, esclusa dal mondo da due promontori in miniatura, era, in quella vacanza di tre giorni, il mio rifugio da me stesso. Si scendeva alla spiaggia attraverso una scalinata tozza che cominciava con degli scalini di legno e a mezzo aveva gradini ritagliati nella roccia, con un corrimano di ferro arrugginito. E ogni volta che scendevo la scalinata, soprattutto dai gradini di pietra […] fino in fondo, uscivo dalla mia stessa esistenza, e mi trovavo.
Affermano gli occultisti, o alcuni di essi,che esistono momenti supremi dell’anima in cui essa ricorda, attraverso l’emozione o attraverso parte della memoria, un momento o un aspetto o un’ombra di un’anteriore incarnazione. E in quei momenti, tornando a un tempo che è più vicino all’origine e all’inizio delle cose del suo presente, essa prova in qualche modo l’infanzia e una liberazione.
Si sarebbe detto che nello scendere quella gradinata, ora fuori uso, e nell’entrare lentamente nella piccola spiaggia sempre deserta, io utilizzavo un procedimento magico per trovarmi più vicino alla possibile monade che sono.

Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine, Feltrinelli, Milano, 1986


 

Siediti al sole. Abdica
e sii re di te stesso.

Fernando Pessoa, Una sola moltitudine, vol. 2, Adelphi, Milano, 1984


 

La farfalla non conta gli anni,
ma gli istanti:
per questo il suo breve tempo
le basta.

Rabindranath Tagore, Poesie, Mondadori, Cles, 1998

La lucciola cerca
tutto sulla terra:
non sa che ci sono
le stelle nel cielo.

Rabindranath Tagore, Poesie, Mondadori, Cles, 1998


 

Nonostante il mio ardente amore per Venezia la laguna veneziana sarebbe per me rimasta una curiosità, estranea, bizzarra, incompresa, se una volta, stanco di fissarla come un idiota, non avessi diviso per otto giorni e otto notti la barca e il pane e il letto con un pescatore di Torcello. Ho remato lungo le isole; ho camminato coi piedi nell’acqua per le brune barre di foce, col retino in mano; ho imparato a conoscere acqua, flora e fauna della laguna; ho respirato e osservato la sua aria particolarissima; e da allora mi è familiare e amica. Quegli otto giorni avrei forse potuto dedicarli a Tiziano e Veronese, ma in quel peschereccio dalla vela triangolare d’un bruno dorato ho imparato a capire Tiziano e Veronese meglio che all’Accademia o nel Palazzo dei Dogi. E non soltanto qualche quadro, ma tutta Venezia non è più per me un enigma bello quanto opprimente: anzi, è una realtà molto più bella, che mi appartiene, verso la quale ho il diritto che deriva dalla comprensione.

Hermann Hesse, Dall’Italia e racconti italiani, Grandi Tascabili Economici Newton, Roma, 1994


 
si colora di luce
e traccia di suono
mia amata conchiglia.

Antonio Violetta, Nell’uguale momento del tempo, Exit Edizioni, 1990
 
certezza del finito

così il mare
nell’imprevisto del movimento.

Antonio Violetta, Nell’uguale momento del tempo, Exit Edizioni, 1990